
IL DOLORE CRONICO
Chiunque nel corso della vita prova dolore.
Ci sono molti tessuti del corpo che producono dolore, dai più famosi muscoli e tendini, al meno frequente nervo periferico, i vasi sanguigni oppure le un po’ più in profondità le membrane degli organi interni.
Nessuno pensa mai che il cervello possa dare dolore, invece è proprio quello che succede nel dolore cronico. Quando un esperienza dolorosa permane per molto tempo il cervello memorizza lo stimolo, lo elabora e poi lo riproduce in varie zone del corpo senza che uno stimolo realmente doloroso stia avvenendo realmente. In termine scientifico gli operatori sanitari lo chiamano Central Sensitization(CS) ovvero Sensibilizzazione Centrale (1).
A volte, si incontrano pazienti con diagnosi mediche specifiche che presentano una sensitizzazione centrale: fibromialgia, poliartrosi, sindrome del colon irritabile, sindrome della gamba senza riposo, algoneurodistrofia cronica, dolore miofasciale cronico, mal di testa ed emicrania cronica, ecc..
La CS è un fenomeno complesso e ancora non del tutto chiaro ai ricercatori. Quello che sappiamo per certo invece che ci sono metodi diversi per combatterlo e per guarire. Si può infatti guarire. Alcuni degli ultimi studi scientifici confermano il ruolo della psicologia e della fisioterapia nella gestione combinata della patologia. Le due discipline si intrecciano per svariati motivi (2).
La psicologia interviene sulla sfera intima della persona, aiutando la consapevolezza del disturbo che aumenta la percezione del dolore. Ne sono prova le paure di un avvenimento passato o l’ansia per uno futuro, infatti spesso i dolori cronici con Sensitizzazione Centrale si riacutizzano in concomitanza degli eventi stessi. Le tecniche psicologiche utili sono svariate e a discrezione della psicologa di fiducia.
La fisioterapia contribuisce alla gestione con diversi modi: diagnosi di movimento corretto e scorretto, consigli posturali, tecniche locali per ridurre la causa meccanica che contribuisce al disturbo cronico, Dry Needling, mobilizzazione dei tessuti nervosi periferici, manipolazioni, ecc.
Stanno suscitando molto interesse scientifico le alterazioni del riconoscimento della lateralità corporea, infatti nella SC i pazienti si muovono poco, male e fanno fatica a riconoscere il corpo nello spazio. Tutte queste, ed altre tecniche riabilitative sono basate sulla persona, NON sono standardizzabili. Qualcuno avrà bisogno del solo consiglio, altri di qualche lavoro specifico muscolare controllato, qualcun altro del lavorare sulla percezione corporea.
E come non dimenticarsi del ruolo dell’alimentazione o della malnutrizione come agente scatenante dolore cronico. Una malnutrizione incide negativamente sullo stato di agitazione o sonnolenza, sulla performance scolastica/lavorativa/sportiva, dare manifestazioni simil neurologiche. In questo caso non si parla di SC perché ottimizzando la parte nutrizionale si toglie l’agente patologico che causa il sintomo.
PSICOLOGIA-FISIOTERAPIA-NUTRIZIONE
- Woolf, C. (2011). Central sensitization: Implications for the diagnosis and treatment of pain. Pain.152(3 Suppl): S2–15.
- Main, C.J.; Spanswick, C.C. (2001). Pain management: an interdisciplinary approach. Elsevier. p. 93.
- Tick, H. (2015). Nutrition and pain. Phys Med Rehabil Clin N Am. 26(2):309-20.